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CONFERENZE > multivisioni
Nives MEROI, Romano BENET e Luca VUERICH
presentano
“Cartoline dal Khumbu”
…Pochi mesi fa camminavamo lungo i sentieri del Karakorum, adesso siamo pronti a percorrere quelli dell’Himalaya.
…L’’Himalaya, la dimora delle nevi, fonte di vita e di conoscenza.
LHOTSE – Il Monte a Sud
Posto nella catena dell’Himalaya, il massiccio del Lhotse è formato da tre cime, tutte superiori agli ottomila metri. La principale, di 8516 metri, è raggiungibile dal Colle Sud, che il Lhotse ha in comune con il vicinissimo Everest, come “trampolino” di lancio verso la vetta. La cima fu raggiunta da qui per la prima volta, dagli svizzeri Luchsinger e Reiss il 18 maggio 1956.
Si tratta di una scalata tecnica che richiede un’ottima preparazione fisica e alpinistica.
L’avvicinamento avviene, come per l’Everest, lungo la valle del Khumbu ed il campo base è il medesimo dell’Everest, “la Dea Madre della Terra”.
…UN ACCENNO SULLE IDEE E SULLA CRONACA
Il Lhotse, la quarta cima più alta del mondo.
Questo era l’obiettivo della nostra spedizione, che volevamo salire con lo stile a noi ormai usuale: niente ossigeno, niente portatori d’alta quota e con il minimo di campi prefissati.
Il 16 maggio abbiamo raggiunto la cima.
Un’impresa di grande soddisfazione per diversi motivi: perché grazie a queste salite Nives diventa una della due donne al mondo con il maggior numero di ottomila saliti e perché Nives e Romano sono la coppia al mondo con il maggior numero di ottomila raggiunti.
Terzo componente della cordata, il ventinovenne Luca Vuerich. Luca, un giovane ma già estremamente valido alpinista, con questa cima porta a quattro il numero dei suoi ottomila all’attivo, raggiunti peraltro, in un solo anno.
Ma oltre ai “record”, la nostra più grande soddisfazione è data dal “come” abbiamo salito questa montagna: senza ossigeno, senza portatori d’alta quota e con un solo campo prefissato.
Un alpinismo in “Stile Libero”.
…LA GENTE
Luca VUERICH
Ventinovenne, è un alpinista polivalente, spazia dall’arrampicata in falesia alle cascate di ghiaccio, all’arrampicata in parete. All’età di 17 anni aveva già salito le più difficili vie delle Alpi Giulie, come il Diedro Cozzolino al Piccolo Mangart di Coritenza, per cimentarsi poi, sulle più difficili ascensioni dolomitiche. Dal 1998, ha ampliato ulteriormente la sua attività, prendendo parte anche alle spedizioni alpinistiche al Nanga Parbat, Shisha Pangma e Cho Oyu, Gasherbrum II versante nord e Mazeno Peak. Nel 2003, insieme a Nives e Romano, in soli venti giorni raggiunge le cime di tre ottomila: il Gasherbrum I, il Gasherbrum II ed il Broad Peak. Un’impresa realizzata fino a quel momento da una sola cordata al mondo, guidata dallo svizzero Lorethan.
Romano BENET e Nives MEROI
Arrampicano insieme da oltre 20 anni. Una vasta attività, che va dalle più difficili vie delle Alpi, alle cascate, fino alle invernali, come la prima salita del Pilastro Piussi al Piccolo Mangart di Coritenza e alla Cengia degli Dei.
Hanno preso parte a numerose spedizioni in Sud America, Himalaya e Karakorum; ad esempio al K2 nel 91 e nel 94, all’Everest nel 96 e nel 95 ad una spedizione leggera al Bhagirathi 2, nel Garwhal Indiano, con l’apertura di una via nuova alla cima nord.
E’ seguito poi “un anno himalayano”, un anno nel corso del quale hanno salito tre ottomila: 20 luglio 1998, il Nanga Parbat in Pakistan; 12 maggio e 22 maggio 1999, rispettivamente lo Shisha Pangma ed il Cho Oyu, in Tibet.
Nel 2003 un nuovo traguardo, insieme a Luca raggiungono le cime di tre ottomila in venti giorni soltanto: il Gasherbrum I, il Gasherbrum II ed il Broad Peak. Nessuna donna al mondo aveva mai realizzato una simile impresa.
Entrambi fanno parte del Club Alpino Accademico Italiano.
Quest’anno, compagni dei nostri vagabondaggi, un gruppo di amici:
Alessandro Di Lenardo
Marina Vuerich
Walter Stroppolo